03 febbraio, 2006

Accocchiare


Domani vi rispondo seriamente, come meritate. Oggi vi ho solo letto con attenzione. Voi sapete che non è facile. E' vero che incontro persone. Ma non sto tramando, sto solo mettendo in piedi la struttura minima che consenta forme di autorganizzazione, cosa molto nuova anche per me e che non si fa in due giorni. Tenete presente che parto da zero, ma da oggi ho già un bravo segretario che mi scansa le telefonate mentre io cerco di accocchiare delle idee su come dare seguito per lunghi mesi a questa partecipazione, autoassegnare compiti e modalità di aggregazione.
Quello su cui dobbiamo riflettere è che si deve costruire una cosa che funzioni come un apparato senza che lo sia. Partiamo senza reti di partito e senza reti di grandi organizzazioni. Non vi sono molti esempi in giro da prendere a modello, se li conoscete indicatemeli, sarebbero utilissimi. Non abbiamo l'abitudine a questo tipo di costruzione. E' anche divertente. Purché non ci si aspetti una soluzione chiusa e risolutiva.
La libertà che proviamo implica la fatica di usarla, questo è un passaggio obbligato. Ci dobbiamo riuscire.
Stasera saluto solo le mie alunne Elisa ed Elisa con un grandissimo abbraccio.
A domani.
E intanto sono uscito "per dentro le televisioni" locali. Sono più rischiose del blog, ma sono meno elitarie e le vedono in tanti. E' un passaggio indispensabile se si vuol fare sul serio, pensato da tempo e capitato per caso. Ditemi dove sono andato bene e dove ho sbagliato.

22 commenti:

Anonimo ha detto...

metti da qualche parte del blog in quale TV locale andrai, se lo sai un po' prima, come dovrebbe essere, così facciamo un gruppo di ascolto virtuale.
Altrimenti chi di notte blogga invece di guardare la TV (o si addormenta davanti a Porta-a-porta) non gli capiterà di guardarti per poi dirti come sei andato!
a presto

Anonimo ha detto...

Daniela Lepore ha ragione e...in più anch'io sono interessato alle domande che ti ha posto Paola Frattasi nei commenti del post precedente.
non è un argomento da poco e che si può liquidare con qualche slogan.
ps. non leggo più sul tuo blog commenti di Monica Tavernini che fine ha fatto?
ha cambiato idea sulla tua candidatura?

Anonimo ha detto...

Per quanto ne so Monica Tavernini ha aderito alla "Rosa nel Pugno". Basta guardare sul sito nelle adesioni.

Anonimo ha detto...

Sì, neanche io sono riuscito a vederti in tv, peccato... se hai bisogno di una mano per aggiornare in tempo reale il blog per comunicare notizie di questo tipo, puoi contare su di me, che per lavoro sto praticamente sempre connesso. Basta organizzarsi (e tu dirai: pare facile!!).

Anonimo ha detto...

bravo Marco..adesso c'è anche Giulio Di Donato con te!..a quando Franco De Lorenzo?

Anonimo ha detto...

all'anonimo:)
Di Donato...e allora??
De Mita o Mastella o Fantini o Iossa per Iervolino invece vanno bene!?
Vito (mister centomila preferenze) o tantissima prima repubblica della cdl invece non ti scandalizzano?

Anonimo ha detto...

(a clark kent) se devono esserci anche qui i vecchi maledettissimi "grandi" della politica napoletana, dove è la differenza!!!

Anonimo ha detto...

Gent.mo Prof.,
ancora non ho trovato la risposta alla mia domanda sull'eventuale appoggio alla Iervolino ma sono fiducioso.Nel caso risponda vorrei chiederLe anche di spiegare il suo iniziale appoggio al manifesto per la ricanditatura della Iervolino. Qul'era il senso del suo gesto? Perchè Lei e Marotta avete firmato salvo, poi, assumere una diversa posizione? Riguardo il rebus insolubile, almeno per le mie forze, della costruzione di un apparato che non sia apparato non sarebbe meglio fare riferimento alle forme di organizzazioni classiche? Quali una semplice Lista Civica, un movimento ecc., ecc. Forse nel blog c'è un pò troppo buonismo.
Saluti
Pietro Ferrara Mirenzi

Anonimo ha detto...

Nell'era della globalizzazione e della costruzione della Città Infinita planetaria, passa per Scampia una nuova idea di sviluppo di Napoli?
Questa domanda, può sembrare paradossale e forse troppo radicale per i nostri perbenisti “cervelli urbani” napoletani. Ma e' ora di porla in tutta la sua crudezza, spinti dalla constatazione di una diffusa e leggera, irresponsabile non presa d’atto degli attori istituzionali e non, impegnati nel governo della nostra città.
A partire dal nostro sindaco che qualche tempo fa ha avuto il bel dire che a Napoli non esiste nessuna camorra, ma che i napoletani sono cittadini onesti impegnati solo a sobbarcarsi le pene di una città sfortunata, per i problemi economici e sociali che si sono consolidati nell’arco della storia della nostra città, tranne poi, successivamente ad essere costretta, dopo pochi giorni, a dichiarare che il territorio napoletano è sotto la gestione criminale della camorra. Noi dobbiamo condividere una solo parola o atto di questo modo di affrontare queste questioni.

Anonimo ha detto...

GIUSTO PER MEMORIA

""Se non fosse tragico questo Paese sarebbe comico. Gian Antonio Stella del Corriere della Sera ha chiesto a Giulio Di Donato, ex vicesegretario di quell’associazione a delinquere che si è rivelata essere il Psi, se non provasse un qualche imbarazzo a prendere, appena cinquantenne, un vitalizio di sei milioni netti al mese, per undici anni di presenza alla camera, nel momento in cui viene messo in discussione il diritto alla pensione di chi ha lavorato 35 anni. L’ineffabile Di Donato non si è limitato a rispondere che sono «menate demagogiche» ma ha voluto fare il sopracciò: «È un risarcimento. Di gran lunga inferiore a quello che meriterei». Un risarcimento de che? Quali sono le opere con cui Giulio Di Donato ha illustrato la sua attività parlamentare? Quali i suoi contributi alla vita della Nazione? Per quel che se ne sa Di Donato si è distinto, oltre che per essere un corrotto, cosa per cui è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere, per la inesausta attività di clientela, di maneggio, di intrallazzo. In 11 anni non c’è un solo atto che illustri la vita parlamentare di Giulio Di Donato.
Eppure l’uomo ancora si lagna invece di fregarsi le mani tutto contento perché nella vita gli è andata straordinariamente bene. Per almeno tre buoni motivi. Il primo è che Giulio Di Donato è uno dei tanti individui della mia generazione (Boato, Manconi, Martelli...) che, facendo fumo, è riuscito a trascorrere l’intera esistenza senza lavorare pressoché mai. Oscuro «avvocaticchio», come lo definì La Stampa al momento del suo arresto, di un altrettanto oscuro paesotto dell’ hinterland napoletano, Calvizzano, Di Donato è entrato in politica alla fine degli Anni Sessanta, nel ‘70 è consigliere comunale a Napoli, nel ’76, a ventinove anni, assessore, e da quel momento smette in pratica l’attività forense ammesso che l’avesse mai veramente cominciata. In compenso quest’uomo, di cui il meglio che si possa dire è che si tratta di due buone braccia sottratte all’agricoltura, diventa, al seguito di Bettino Craxi, un potente d’Italia.
Il secondo motivo è che Di Donato, nonostante sia stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione, è a piede libero. E questo può succedere solo in Italia.
Il terzo è che dovrebbe baciare la terra per il precoce cospicuo vitalizio che lo Stato italiano (cioè la collettività, cioè noi) benignamente gli elargisce. Ci sono infatti buone ragioni per dubitare che Di Donato, come gli altri politici coinvolti in Tangentopoli, ne abbia diritto. Si tratta infatti di un privilegio che si giustifica per l’alto ufficio, carico anche di valenze simboliche, che ricopre chi è investito del mandato parlamentare e rappresenta i suoi concittadini e anche l’Italia. Ma quell’ufficio Di Donato e compari lo hanno tradito nel più miserevole e oltraggioso dei modi e quindi non si giustifica più il privilegio.
Ma Di Donato non sembra rendersi conto. Più avanti, nell’intervista, si lamenta: «Con questa campagna sui vitalizi ci state trattando peggio dei delinquenti comuni.» Un’altra cosa che colpisce nei rei di Tangentopoli è che, nonostante abbiano violato la legge per anni, si considerano diversi dai «delinquenti comuni». E comunque migliori, invece sono i peggiori. Non avevano nessuna ragione di delinquere, non c’è fra loro nessun Jean Valjean costretto a rubare un chilo di pane per sfamare Cosetta. Avevano tutto: potere, status, privilegi e ricchezza, ma ciò non gli ha impedito di umiliarsi a un delitto, il furto, che le comunità primitive considerano (quando non è commesso in stato di necessità, in tal caso lo perdonano) il più infamante di tutti e sanzionano con la lapidazione. Perchè, a differenza dei reati di sangue, non ha nessuna grandezza, nessuna nobiltà, è solo una faccenda per topi di chiavica. Tanto più nella posizione di Di Donato e compari, perché è un delitto facile, comodo, senza rischi, ancor più vile in quanto costoro avevano la garanzia dell’impunità.
Direi che proprio la viltà è il connotato più ricorrente dell’antropologia dei responsabili di Tangentopoli. A quasi tutti sono bastati un paio di giorni di guardina perché denunciassero anche la mamma. E se la reclusione durava qualcosa di più si alzavano alti lai, piagnistei, grida di amma li peli, invocazioni ad Amnesty e alla Madonna. Craxi, il decisionista, il babau, il gradasso, che, al momento del dunque, se la fa sotto e fugge ad Hammamet ululando e tenendosi il piede malato, è il simbolo dell’universo morale di Tangentopoli.
Al paragone di questi. Renato Vallanzasca è un gigante. Perchè non ha commesso i suoi delitti sottobanco ma a viso aperto e se ne è assunto per intero la responsabilità senza cercar scuse («Non sono una vittima della società. Fin da bambino mi piaceva rubare i soldatini»). Sta in galera da 20 anni e, a dispetto di un trattamento spesso molto discutibile, non si è mai lamentato. L’unica volta che, dopo un pestaggio da parte degli agenti di custodia, ha inviato una lettera di protesta, al cronista che gli chiedeva se era stato torturato ha risposto: «Beh, adesso non esageriamo». È un bandito onesto in un Paese dove, troppo spesso, gli onesti sono dei banditi. Per questo non ha un vitalizio. Ma dignità sì.

Anonimo ha detto...

Mi sembra che la Tavernini abbia firmato anche per Marco.
Comunque non ha aderito alla Rosa ma ha firmato l'appeello di Biagio De Giovanni.
Se ci facesse viva però sarebbe meglio.

Anonimo ha detto...

Ciao, ci sono. solo che in ufficio è un periodaccio, e la sera a casa il pc è sequestrato da mia figlia fino a tardi. leggo il blog nei ritagli. Però bastava guardare le firme in calce all'appello, la mia inizialmente era saltata forse perché l'avevo apposta al Sorriso integrale e ... il foglio non era stato consegnato (per un attimo ho pensato che marco non mi volesse più ... ma questa dev'essere la coda di paglia dei "reduci" come me, anche se non sono, spero, proprio uguale a Giulio di donato, ma solo forse perché non ero importante come lui .. Peraltro lui mi è simpatico e per quanto all'epoca fossimo certamente avversari (c'era il pentapartito) si vede che di passione politica ne ha ancora: come me, i casi sono solo due, o non parliamo mai più o corriamo sempre il rischio di essere degli "zombie", il passato che ritorna, etc. Infatti io credo che la nuova politica la debba fare una generazione nuova, noi forse possiamo fare i sostenitori "laterali". Non ho aderito alla Rosa nel Pugno, grazie a chi lo ha precisato. ho sottoscritto l'appello di De Giovanni perché "esista" la Rosa nel Pugno. Comunque, tra ora e le comunali, si fanno le politiche e tutti noi che voteremo marco come sindaco credo voteremo nei più diversi modi ... su questo bisognerebbe riflettere e magari chiarirlo. Vi ricordo che alle politiche c'è il proporzionale, non è che si può votare solo la coalizione. Per quanto riguarda me,dentro il centrosx così com'è oggi,forse mi pare il caso di rafforzare almeno i laici e i libertari: i liberal dei ds non contano nulla e il partito democratico si farà quando sarò morta ... le persone che vedo nei miei giri (ristretti, ormai ...) attendono di sapere dove, quando, con chi collegarsi per la campagna di Marco: in particolare c'è un esperto di sviluppo locale, un insegnante, un avvocato, molti diessini propensi al voto disgiunto, diversi elettori di estrazione varia che mi hanno perfino fermato per strada. Domande:
gli spunti programmatici si depositano qui sul blog? ne ho alcuni in materia di infanzia, giovani e spazi urbani. dove si approfondiscono?? io non credo che si può elaborare in solitudine ... mi riprometto, comunque, di seguire meglio. grazie per esservi ricordati che esisto(esistevo): ai depressi fa bene al tono dello spirito!!! scherzo. a presto. ora sono in ufficio a roma e mi chiamano.

Anonimo ha detto...

Caro Marco,
non ci vediamo da circa 30 anni. Abbiamo fatto un pezzo, negli anni '70, di militanza politica insieme. Non ti potrò votare, purtroppo, da tempo non risiedo più in città.
Ho letto sui giornali commenti infastiditi sulla tua candidatura, sopratutto da alcuni ambienti e parti politiche che avrebbero dovuto capire che per Napoli occorre una svolta. Napoli ha bisogno sia di una Grande Politica che di una Piccola Politica.
La Grande politica è quella di condividere scelte sul futuro strategico della città, condividere e realizzare (è mai possibile che dopo tanti anni dalla dismissione dell'Ilva siamo ancora al punto di un inconcludente e surreale dibattito tra i fautori del roseto più grande d'Europa e quelli del campo da golf?).
La Piccola politica è quella che riguarda il vivere quotidiano, le storie di ordinaria emarginazione, le nuove povertà, il disagio che cresce, la vivibilità della città.
Apprezzo molto il tuo tentativo di voler unire le due città. E' una scelta giusta, ti faccio i miei migliori auguri.

Anonimo ha detto...

Caro Prof,

un modello organizzativo che fa al caso tuo è il modello divisionale. Individua due o tre funzioni principali (es: comunicazione esterna e PR, budget). Nomina per ogni funzione un responsabile col quale interfacciarti quotidianamente. All'interno di ogni divisioni crea delle sotto-divisioni (es: materiale grafico, gestione pagine web, rassegna stampa, ecc.) Le sotto-divisioni saranno gestite dai responsabili. Assolda dei volentari. Metti in una stanza qualche telefono e almeno tre PC. Crea una rubrica contatti, divisa per appartenenza, ruolo, professione. Organizza al più presto un evento per richiamare volontari e collezionare nuove idee.
DAI, che ce la fai... una buona campagna comunicativa fa miracoli... e il miracolo di cui ora abbiamo bisogno è far aumentare il senso civico e l'interesse politico dei napoletani.
Forse queste cose puoi insegnarle tu a me... io intanto ti scrivo... almeno così provo a dare una mano :-)
Alla prossima!

Anonimo ha detto...

Su Di Donato, Clark Kent ha ragione (così ricambio anche), credo che di adesioni *anomale* ce ne saranno altre, non è il caso di scandalizzarsi.
(Di non fidarsi, magari, sì ;-)))
Poi capisco anche Monica Tavernini: non si può pensare che tutti quelli che nel passato hanno fatto politica si autoescludano a vita.

Ciò detto, un po' di misura non guasterebbe.
Uno che ha una storia controversa (mettiamola così), se ha passione politica, forse potrebbe ri-organizzarsi per fare politica in un altro modo, più discreto, senza aspirare a cariche, e senza necessariamente comunicarlo al mondo.
Si fa politica in molti modi, su questo siamo d'accordo (o no?)
Se per un attimo ignoriamo il versante giudiziario, resta il fatto che Di Donato c'era, con un ruolo importante, già nell'era Valenzi, e poi è stato uno dei potenti in quella del pentapartito.
Causa tangentopoli, è uscito di scena per un po', ma non mi sembra obbligatorio che sia protagonista anche di una nuova stagione, se mai iniziasse... Il mondo cambia, le persone invecchiano e qualche volta diventano sagge, possibile che solo i politici (in particolare napoletani) non vadano in pensione mai?

Anonimo ha detto...

Carissimi, c'è tutto un sistema oltre la nostra città che non funziona per noi... viene generalmente chiamato neoliberismo... economia, potere finanziario che governa... la dittatura democratica, ossia se state buoni davanti alle tv e comprate e consumate e pensate ai vostri problemi e correte e vi affanate... insomma se diventate niente allora niente vi accadrà...
non accadrà neanchè che siete nati vissuti e morti...
Nella nostra città non c'è la iervolino, il bassolino, il lauro, il malvano, il martusciello...c'è il sistema
Nella nostra città non c'è Marco Rossi Doria, ci sono le persone...
Le persone però, se non sono braccia che lavorano, se non sono occhi che vedono, se non sono orecchie che ascoltano, se non sono bocche che parlano, se non sono piedi che marciano, se non sono mani che prendono...cosa sono?
Restano cuori da strappare...
Prima delle occasioni di sviluppo prima della imprenditoria prima dei soldi dobbiamo porre le persone...
Marco cerca soldi per la campagna, Marco va in TV... è già il sistema che incomincia a muoversi per togliergli l'anima e per creare altro...
Io immagino sempre un'ALTRA CAMPAGNA, quella senza manifesti col faccione, senza interviste TV ma parole nelle strade, nei circoli del tressette, nei bar, e ora anche qui nella rete, ovunque vi siano le persone con occhi orecchie e bocca...

1) prendere il patrimonio immobiliare inutilizzato del comune e trasformarlo in abitazioni per chi non ha casa o è sottoposto al capestro del fitto

2) creare spazio e spazio e ancora spazio per i bambini

3) eliminare militarmente e culturalmente il senso e l'esercito camorrista, in tutte le sue forme

4) vietare l'ingresso di auto in città tutti i giorni della settimana

5) utilizzo di spazi come il porto per la vita sociale di tutte le età

6) creazione di un servizio civile e sociale volontario ma quasi obbligatorio che coinvolga tutte le fasce d'età (più o meno)

7) creazione di un servizio civile di controllo degli amministratori, degli impiegati e degli agenti pubblici

8)lavoro: aiuti veri e non salti mortali a tutti quelli che vogliono cimentarsi con i mestieri artigianali

9) altro...

Anonimo ha detto...

Allegria! Questo e' il bello del blog :-) Si puo dire tutto, anche io lo faccio e duqnue continuo dai puntini al punto 9)...
Emmm si :
9) eliminare le malattie
10)recuperare alla società truffatori e delinquenti in genere.
11) ...
A proposito mi sorge spontanea una domanda... chi paga ?
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P.S. non me ne volera dai scherzavo..., qui quello che si vuole lo sappiamo da una vita, e' che e' complicato sapere come ottenerlo

Anonimo ha detto...

Marco, sono Maria Romano, ho deciso di votare, di votarti.
Firmerei anche una lista se ce ne fosse una oltre quella degli intellettuali.
Vado subito al dunque, quando pensi di iniziare la campagna elettorale? le belle giornate avvisano che la primavera non è poi tanto lontana e bisogna darsi una mossa.
da buon maestro stai aspettando forse che le idee e il movimento vengano spontaneamente dalla gente? e allora la butto lì anche a costo di fare la figura di quella che scopre l'acqua calda: perchè non usi quello che c'è per incominciare a farti conoscere dalla gente?Mi riferisco ad associazioni, movimenti e comunque a gruppi organizzati che hanno deciso di sostenerti.Ho letto che il prof.di liberto ti ha invitato all'università ma franco è anche il presidente del forum tarsia con tutte persone per bene che pure ti appoggiano .Potrebbe il gruppo "riciclarsi momentaneamente"e costituire un comitato: a salita tarsia ci sono tanti spazi dove puoi incontrare la gente come per esempio il dams e le case di amici...sono sicura che se glielo chiedi saranno d'accordo. poi, mi sta dicendo carlo, vedremo di organizzare anche qualcosa nel centro storico, con lo stesso criterio...
e da cosa nasce cosa.
Naturalmente ci vuole qualcuno che abbia un quadro completo dei movimenti...
comunque sia, cerca di dare qualche disposizione, non fare troppo il buon mestro, mi suggerisce ancora carlo.
mia figlia, che vota per la prima volta, non ti conosce di persona. ha visto la tua foto sul blog ed ha detto che sei brutto e suggeriva di mettere il castello in primo piano(buon sangue non mente)
cerca di fare a modo, che il primo voto non si scorda mai.
ciao, a presto.
maria

Anonimo ha detto...

Caro pier se permetti il primo giro lo offro io... a te il secondo... e così via..., come abbiamo sempre fatto... senza mai vedere la bottiglia... abbiamo sempre offerto e mai qualcuno ha ricambiato il favore...

Anonimo ha detto...

Solo adesso ho letto il tuo ultimo post perchè non ho avuto la possibilità di connettermi prima. Sono d'accordo con Daniela Lepore: la prossima volta avvertici della tua partecipazione a trasmissioni televisive. Anche perché così si potrà far calare uno strumento elitario (il blog) con uno popolare (la televisione) a tutto vantaggio della diffusione dell'informazione.

Anonimo ha detto...

UN SOLO GRIDO:"
MARCO SINDACO ED IL NAPOLI IN SERIE A!!!!"
...
A VOLTE I SOGNI SI AVVERANO!
ANTONIO MANZI

Anonimo ha detto...

basta fare il ragazzo del bar dopo la terza media, accompagnamo questi ragazzi alla formazione lavorativa...il ragazzo del bar l'ho fatto anch'io e va bene farlo ma per poco.i ragazzi dei quartieri degradati di napoli hanno bisogno di una napoli che li accompagna al lavoro e non fuori napoli per andare al lavoro con il nodo in gola Da: uno che ha avuto il nodo in gola lavorando al centro nord e a napoli è stato umiliato dai datori e dalle paghe(in nero)